Giorgia Vanda Ortu

Giorgia Vanda Ortu

Mi presento:  il mio nome è Giorgia Vanda Ortu, non ho ancora un nome d’arte, tuttavia stavo pensando di sfruttare il mio secondo nome per poi crearlo, magari se potete anche con il vostro aiuto 🙂 Ho 26 anni, compiuti il 27 di gennaio, dunque sono un Acquario (credo molto nei segni zodiacali, nel caso,nel destino e nel karma, anche se non sono praticante di nessuna religione). Sono una ragazza, anzi ormai donna, abbastanza solare e molto socievole, anche se, paradossalmente mi caratterizzo per essere anche molto timida e, soprattutto, ahimè, insicura del mio essere; in particolare del mio corpo, perchè diciamo che ho un po’ di peso da buttar giù e durante certi periodi non è per niente semplice. Scrivo “certi periodi”, in quanto vorrei condividere con voi il fatto che è da cinque anni circa che mi è stato diagnosticato il disturbo bipolare dell’umore, anche se devo dire che è da un lunghissimo lasso di tempo che non ho avuto nessun tipo di ricaduta: né episodi depressivi, né attacchi di panico e così via dicendo). Ne parlo molto apertamente e tranquillamente con tutti, anzi, diciamo che ormai sento la patologia quasi come un dono che qualcuno ha deciso di affidarmi, ecco anche perchè sono ultra sensibile e molto empatica. Un’altra curiosità sul mio conto è che, a detta dei medici, farei parte di quel gruppo di persone cosiddette “bambini indaco”, non so se ne avete mai sentito parlare, se così non fosse, ci penserò meglio io ad approfondire la cosa. In parole povere, tali individui, ossia quei bambini nati nell’era della tecnologia e del progresso, specie quello educativo, scolastico ecc., sembrerebbero mostrare delle spiccate doti in certi ambiti più di altri individui, grazie appunto al fatto di essere altamente sensibili e, oserei dire, quasi “magici” ( se vi va è zeppo di libri o scritti che affrontano l’argomento). Per concludere e dunque per non dilungarmi ancora troppo, ritengo sia palese aggiungere che io ami immensamente la Musica, in tutte le sue forme e sfaccettature, dal suono di uno strumento, alla musicoterapia fino ad arrivare al canto vero e proprio. Per l’appunto il mio motto, quando canto, o quando scrivo i miei pensieri e le mie poesie, è quello di: DAR VOCE ALLA MIA VOCE.